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CHI ERA MARIA MONTESSORI: INDIMENTICABILE PEDAGOGISTA E INNOVATRICE

Maria Montessori pedagogista 1

CHI ERA MARIA MONTESSORI: INDIMENTICABILE PEDAGOGISTA E INNOVATRICE

Quando parliamo di Maria Montessori, certamente il binomio educatrice e innovatrice nel mondo dei bambini, dell’infanzia, è d’obbligo. Quello che magari non è molto conosciuto è il suo curriculum da donna di scienza. Le sue passioni e le successive competenze acquisite partono dai primissimi anni della sua infanzia; nasce ad Ancona ma si trasferisce a Roma quando ha cinque anni, alla scuola elementare già emerge il suo vivo interesse per la matematica, che la porta a frequentare poi la scuola tecnica: la Regia Michelangelo Buonarroti, dove ottiene il diploma con un punteggio di 137 su 160.

MARIA MONTESSORI: STRAORDIANARIA DONNA DI SCIENZA

Maria Montessori porta avanti con difficoltà i suoi interessi e la sua passione per la scienza, perché in contrasto con i voleri della sua famiglia, ma riesce comunque a diplomarsi al Regio istituto tecnico Leonardo Da Vinci. Anche l’ulteriore passo verso la scelta della facoltà universitaria è irto di ostacoli, ma alla fine, tra il 1893-1895, diventa la prima donna a frequentare, dal terzo anno, la Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università La Sapienza di Roma, studia e approfondisce anche psichiatria e pediatria. Nel 1896, il 10 luglio, si laurea ed entra a far parte, ufficialmente, dell’ambito medico-scientifico: da quel momento in poi, una personalità sempre al centro di ulteriori ricerche e specializzazioni.

Nel 1944 Maria Montessori conduce un corso per le educatrici dei bimbi più piccini, nello Sri Lanka, da questa sua esperienza nasce una guida esaustiva Tutto quello che dovresti sapere sul tuo bambino, messa a punto  da Anthony Gnana Prakasam, avvocato laureato in Pedagogia (titolo originale, What You Should Know About Your Child), sulla base delle conferenze tenute da Maria Montessori. Un piccolo “manuale”, dei principi base, teorici della pedagogia montessoriana, alla portata di educatori e genitori impegnati, volenterosi e responsabili, che vogliono conoscere e capire, ma anche imparare un metodo strutturato, basato su studi scientifici,  per agire con i bambini, per conoscere a fondo tutte le loro sfaccettature. Il libro tratta vari aspetti dei primi di vita anni del bambino, chiaramente analizzati da Maria Montessori sia dal punto di vista fisico che psicologico; ha il fine di contribuire positivamente allo sviluppo e alla crescita dei bambini, attraverso l’intervento di adulti orientati al bene, alla cura amorevole e attenta dei più piccoli.

MARIA MONTESSORI E IL SUO METODO: UNA EDUCAZIONE SCIENTIFICA

Nel testo succitato, alcune parole significative chiariscono un concetto emblematico da cui partire: “Il Metodo Montessori è una educazione scientifica“. Il libro, infatti, parla di come la scienza affianca la conoscenza del mondo dell’infanzia e di come una educazione funzionale è contraddistinta da saldi principi scientifici. La scienza per studiare lo sviluppo globale del bambino, la sua mente e le sue capacità intellettive. Per poter essere efficace, l’educazione non può esaurirsi solo nell’ accudimento fisico di un bambino, non basta dare nutrimento o le basilari cure igieniche, come si afferma nelle lezioni della nota pedagogista. Per sostenere e supportare in maniera efficace una vita che cresce, bisogna comprenderne la mente e dare un buon apporto a livello psico-emotivo; conoscere e capire quindi ciò di cui ha bisogno, il mondo interiore di un bambino, quello che lo sviluppo intellettuale richiede in ogni fase di età. Dice Maria Montessori:

Non è vero che ho inventato quello che chiamano il Metodo Montessori. Ho studiato il bambino, ho acquisito ciò che il bambino mi ha rivelato l’ho messo in pratica, ed ecco ciò che viene chiamato Metodo Montessori.

LE SCIENZE DELL’INFANZIA

Un fondamentale e imprescindibile apporto alla comprensione globale di un bambino viene, dunque, dalle Scienze dell’Infanzia. Queste ultime sono approfondite e conosciute meglio a partire dal Novecento inoltrato: pensatori e scienziati, infatti, volsero i loro interessi sul mondo dell’infanzia, dopo alcune affermazioni del professor William James, studioso noto nel mondo della psicologia. Nonostante James pensasse che il bambino si “educasse da solo”, e che la sua mente fosse incapace di concentrazione (concetti decisamente errati), molti psicologi iniziarono a considerare le tematiche dell’infanzia per indagare e tentare di capirne di più. Furono così annessi metodi scientifici allo studio del mondo del bambino. Le scienze dell’infanzia compirono passi in avanti, fino ad arrivare ad evidenziare la netta differenza tra i meccanismi della mente adulta e della mente di un bambino, di come quest’ultima fosse capace di notevoli evoluzioni e progressi, inaspettati.

Maria Montessori diede un alto contributo a questi studi attraverso la scoperta dei periodi sensitivi del bambino: fasi della crescita differenti, in cui ogni bambino ha facilità nel compiere alcune azioni invece che altre, nell’apprendere nozioni invece che altre.

 IL PERIODO DELLA “SOCIALITÀ”: IL BAMBINO OSSERVA, VUOLE SCOPRIRE E CONOSCERE

Nel libro What You Should Know About Your Child, nato dalle straordinarie lezioni di Maria Montessori, si parla e viene descritta molto bene una fase della crescita ma anche una caratteristica fulcro di ogni bambino: il periodo di vita che va dai due anni e mezzo in poi, quando osservare e scoprire l’ambiente che lo circonda è la sua attività preferita.

Quando il bambino comincia a scoprire la vita sociale, volge lo sguardo al di là, la curiosità si dirige verso le persone intorno a sé, che vuole chiamare e conoscere, agli oggetti, agli ambienti e a tutto ciò che incontra di nuovo: sta crescendo un piccolo “esploratore”. Passeggiare, scoprire e osservare, soprattutto se si è all’aria aperta, diventa un vero e proprio momento gioioso e stimolante. Il bambino va accompagnato durante il cammino, con la dovuta e necessaria pazienza; senza fretta attendere che ad ogni tappa di “studio”, riprenda il percorso, già pronto però a fermarsi nuovamente alla ricerca di altro da comprendere e osservare meticolosamente. In natura esistono un’infinità di mondi, tra la flora e la fauna, da star lì a guardare per ore: dal dettaglio delle piccole corna della lumaca, il loro lento andamento, alla varietà delle foglie e dei loro differenti colori, a seconda della stagione.

Per far in modo che il bambino conosca, osservi e scopra i vari aspetti della realtà, capisca piano piano la bellezza che lo circonda, il genitore deve essergli accanto, magari seduto su di un bel prato. Dovrebbe assecondare la pace e la calma di questi momenti, stimolando così la sua e concentrazione, rispondendo alle tante domandine curiose che la sua mente, in piena crescita, si accinge a porre.

a cura di Roberta Favorito