IL POTERE DELL'ARTE-TERAPIA 🎨>>> SCOPRI LE PROMO

Pescara, Piazza Duca d'Aosta 28
+390852405332
info@igeacps.it

L’ambiente educativo ideato da Maria Montessori

L’ambiente educativo ideato da Maria Montessori

La nota e famosissima pedagogista, conosciuta per il suo metodo, Maria Montessori, attraverso alcuni dei suoi scritti, come la “Scoperta del bambino” e “Il metodo Montessori” degli autori Beretta e Balconi, che costituiscono dei classici che racchiudono il suo pensiero pedagogico, ci presenta e ci parla del contesto da lei creato intorno ai bambini, quale luogo ideale per il loro sano sviluppo psicofisico.

Nel 1907 Maria Montessori fonda, infatti, la Casa dei bambini a Roma nel quartiere San Lorenzo, una casa su misura per loro, che sarà poi inseguito d’ispirazione per gli ambienti e le attività delle altre scuole future montessoriane; ma anche e soprattutto un faro per far comprendere ai genitori l’importanza di una sana educazione, impostata con dei semplici ma efficaci criteri da seguire.

Maria Montessori descrive quindi un ambiente chiaro e ben preciso, da cui poi si andranno a sviluppare ed integrare gli esercizi di vita pratica, così pensa ad un ambiente fatto di:

  • credenze basse e semplici, alcune chiuse con una tendina, altre con la chiave tutte diverse tra loro e ovviamente tutto a portata del bambino, che può aprire e chiudere in autonomia, e dove riporre tutti gli oggetti.
  • Sulle credenze acquari con pesciolini, fioriere e vari soprammobili.
  • Tavolini leggerissimi e facilmente trasportabili dai bambini con più di tre anni.
  • Sedioline basse e anche delle comodissime poltroncine di legno.
  • Lavabo, lavandini bassi per i bambini di tre o quattro anni, tutti bianchi con gli appositi piani per riporre spazzolini e l’occorrente vario per la pulizia quotidiana personale.

La differenza tra i materiali di vita pratica e i materiali di sviluppo

Nell’ambiente descritto precedentemente, appositamente pensato per i bambini, sono quest’ultimi a rendersi protagonisti, nella loro piena autonomia, svolgendo in questo ambiente adatto e alla loro portata, dei veri e proprio lavori e mansioni domestiche, chiamati anche “esercizi di vita pratica”. Questi esercizi li portano a sviluppare e coltivare le loro attitudini, divenendo responsabili, attraverso l’esperienza diretta, di ciò che li circonda, non dimenticando lo sviluppo, per gradi, del loro carattere nella globalità. 

Vediamo quali attività:

  • Esercizi come apparecchiare e sparecchiare la tavola.
  • Imparare, attraverso degli appositi telai, come si allacciano le scarpe, come si abbottona un cappotto.
  • Imparare a manipolare piatti e bicchieri magari delicati, di porcellana o di vetro.
  • Saper predisporre e riporre il tutto nelle credenze o sulla tavola per imbandirla.
  • Anche utilizzare scope o stracci per togliere la polvere.
  • In ultimo, ma non meno importante, il lavabo o lavandino per le proprie personali pulizie quotidiane.

È Chiaro come tutto ciò sia riferibile ai materiali di vita pratica e come però non siano gli unici che concorrono allo sviluppo dell’intelligenza del bambino, secondo Maria Montessori; esistono nel suo ambiente preparato, infatti, altri materiali e attività da svolgere: chiamati materiali di sviluppo, come ad esempio quelli per l’educazione importantissima dei sensi. Il materiale sensoriale è formato da uno svariato numero di oggetti che ha caratteristiche fisiche distinte ben precise: come il colore (tavolette che hanno diverse gradazioni di colore), il suono (campane che riproducono le tonalità diverse), la forma o dimensione (vari solidi con forme e varie dimensioni); tutto il materiale stimola lo sviluppo e potenzia tutte le abilità del bambino, proprio attraverso una educazione plurisensoriale.

Oggi, sono molti i nidi e scuole dell’infanzia che adottano e promuovono le attività laboratoriale fondate ed ispirate proprio a questi principi educativi, ecco alcune proposte di laboratorio molte diffuse oggi, come ci descrive anche la psicopedagogista Dolores Prencipe:

  • Laboratorio dei colori: tutto con lo scopo di discriminare i colori primari dai secondari, senza tralasciare le sfumature.
  • Laboratorio dei suoni: giochi di individuazioni di suoni di sottofondo, di strumenti o anche solo suoni prodotti dagli altri bimbi; educare alla musicalità ma soprattutto all’attenzione a all’ascolto.
  • Laboratorio tattile: per i più piccini un viaggio attraverso la scoperta sensoriale dell’immagine, con il tatto, l’uso della mano e la manipolazione far propria una storia e viverla “leggendo con le dita” …

Le caratteristiche dell’ambiente educativo e di tutti i materiali che ne fanno parte

Maria Montessori nei suoi testi ci parla anche di quattro qualità ben precise dell’ambiente educativo, riferendosi con esattezza a tutta la gamma di materiali in uso, senza far differenza tra i materiali di sviluppo e i materiali di vita pratica, vediamo dunque, qui di seguito, cosa li accomuna nel loro utilizzo:

  • devono intrattenere durante le attività: qualsiasi essi siano (vita pratica o sviluppo), i materiali nell’ambiente devono essere interessanti coinvolgendo la fisicità del bambino, oggetti e materiali da usare manipolare trasportare, che occupano il bambino nel “fare”, come soggetto attivo dell’azione.
  • I materiali devono essere attraenti: le forme, le luci e i colori devo attirare il bambino; tutto intorno pulito e splendente, da indurre il bimbo a continuare a trattare con estrema cura ogni singola cosa che lo circonda, dalle scope ai lavabi, dai cubi rosa alle lettere colorate vivaci.
  • Materiali che propongono il “controllo dell’errore”: il bambino deve sperimentare sui materiali la sua capacità di autocorreggersi, come ad esempio attraverso l’utilizzo dei cilindri (incastri solidi), della stessa altezza, con un diametro differente per ognuno; tutti i cilindri delle diverse dimensioni hanno un loro apposito foro corrispondente. Non si possono collocare tutti in modo sbagliato, perché ne rimarrebbe uno al di fuori a far capire l’errore, è qui allora che il bambino può ricominciare, tentare più volte testandosi, per trovare la giusta soluzione al gioco.
  • Materiali limitati nella quantità: non troppo materiale serve a far sì che il bambino abbia scelte limitate per concentrarsi nel migliore dei modi, senza distrazioni inutili o stimoli eccessivi intorno, sceglie da sé ma poco alla volta e con la calma più assoluta.

Leggi anche:

 

di Roberta Favorito