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IL MARSUPIO O PORTA BEBÈ: UN UTILE “SOSTEGNO”…

marsupio

IL MARSUPIO O PORTA BEBÈ: UN UTILE “SOSTEGNO”…

Quando parliamo di marsupio come sostegno, possono emergere due prospettive da cui dedurre alcune considerazioni: la prospettiva che guarda al marsupio come sostegno nel senso di aiuto vero e proprio, in grado di alleviare i genitori da alcune pressioni. Una “mano” in più per i genitori che, molto spesso affaccendati, non riescono a conciliare le attività quotidiane con lo stare a contatto, curare più da vicino il proprio bimbo. Poi, c’è la prospettiva che guarda al senso più stretto termine, quello decisamente letterale, che considera il bambino tra 0-6 mesi realmente sostenuto in braccio con un pratico marsupio.

IL MARSUPIO O PORTA BEBÈ

Chiaramente dopo la nascita, il bambino sente la necessità, il bisogno, dopo i nove mesi nella pancia della mamma, di avere una continuità, un contatto sempre molto stretto con i propri genitori; ovviamente, non sempre ciò è possibile, e il marsupio entra a far parte di quei supporti estremamente utili per confortare il bambino ma anche il genitore stesso. I piccoli, neonati, ma anche i bambini di pochi mesi, amano essere coccolati e portati in braccio, ma quando la mamma o il papà hanno bisogno di un po’ più di libertà nei movimenti, il marsupio crea le esatte condizioni per conciliare le esigenze di tutti:

  • Come già evidenziato, aiuta i genitori mantenendo le mani libere.
  • Il marsupio è una ottima alternativa alla carrozzina.
  • Il marsupio, cullando il bimbo, concilia  il suo sonno.
  • In casa, indossare il marsupio è funzionale e aiuta la mamma o il papà a consolarlo quando il pianto si prolunga e si è impossibilitati da faccende casalinghe, o impegni di altro genere.
  • All’ospedale Pediatrico di Zurigo sono stati condotti degli studi che hanno rivelato come il marsupio o la porta bebè siano efficaci nel ridurre i lunghi momenti di pianto.
  • In ultimo, ma non meno importante, la sensazione di protezione e tranquillità trasmessa dal contatto ravvicinato, il battito del cuore del genitore è un rumore rassicurante per il bambino.

IL BAMBINO “PORTATO ADDOSSO”: UNA ABITUDINE ANTICA

Abbiamo parlato di marsupio o porta bebè, ma anche la fascia, nonostante richieda un po’più di praticità, è un ottimo equivalente; tutti possono essere utilizzati per portare i bambini sia sulla schiena che davanti, certamente è dai tre mesi in poi, quando il bambino è più curioso e attivo, pronto a scoprire quanto c’è intorno a sé, che la posizione in avanti, con gli occhietti orientati verso quanto c’è di nuovo da ammirare, è la più consona e adatta, la più opportuna per stimolare ancora di più la sua voglia di capire il mondo. I movimenti poi di chi lo trasporta con sé fanno sì che anche lui possa farne altrettanti, più piccoli, per riuscire a trovare un giusto equilibrio.

Portare il bambino con sé addosso è una antica abitudine, non recente; infatti, anche già in affreschi di origine greca o azteca è possibile ritrovare delle immagini che riportano bambini avvolti in fasce e adesi al corpo della mamma. Una usanza anche delle popolazioni indigene; a tal proposito, attraverso le ricerche, dell’antropologo Melvin Konner, sulla tribù africana Kung nel Botswana, come riporta la giornalista Nessia Laniado, è stato scoperto come sia più facilitato il raggiungimento dell’autonomia, durante la crescita, nei bambini tenuti sulla schiena della mamma, rispetto ai piccoli dei paesi occidentali.

È solito vedere, in Italia come anche in altri paesi europei, le donne africane tenere i propri piccoli avvolte in grandi fasce colorate, questi grandi teli dalle mille sfumature che prendono il nome di Kanga: utilizzato tradizionalmente in Africa anche come gonna o copricapo, abiti per bambini; facilmente si possono osservare donne a lavoro, nei campi, con i loro bambini sulla schiena. I neonati vengono accolti in queste fasce colorate, teli ampli, stoffe fantasiose ed eleganti, sin da subito, appena nati, appena venuti al mondo.

SCEGLIERE TRA IL MARSUPIO O LA FASCIA: ALCUNE CARATTERISTICHE

Come ex direttrice delle riviste Donna&mamma e Insieme, Nessia Laniado, anche terapeuta della famiglia, ha indicato alcune caratteristiche che devono avere, dei consigli pratici sui marsupi o porta bebè presenti in commercio:

  • Per alcuni modelli in commercio, una attenzione va posta alla presenza o meno del riduttore, per poterli utilizzare anche quando il bambino è ancora molto piccolo, appena nato.
  • Il marsupio va utilizzato solo in piedi, quando si cammina e certamente non in automobile o quando si è su altri veicoli, come la moto o la bicicletta.
  • Importante che sostenga la testa del bambino; regolabile lateralmente per mantenere anche la schiena e farla aderire al corpo di chi lo mantiene.
  • Il tessuto del marsupio deve essere in cotone 100%, imbottito di spugna morbida.
  • Le cinture e le bretelle della porta bebè devono essere robuste e ben imbottite.
  • È bene controllare sempre la tenuta delle cinture e delle cuciture, il tessuto va mantenuto integro; l’usura è da evitare assolutamente.

Se invece si vuole optare per la più classica fascia avvolgente, meno recente nella sua utilizzazione, di antiche origini ma, come già abbiamo visto prima, non meno funzionale nell’uso, si deve sapere che rispetto al moderno marsupio, la fascia dà modo di trasportare il bambino oltre che sulla schiena e avanti, anche sul fianco.

a cura di Roberta Favorito