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Sdraietta, box e girello per il bambino: gli ausili che lo accompagnano durante il suo sviluppo motorio (0-2 anni)

Sdraietta, box e girello per il bambino: gli ausili che lo accompagnano durante il suo sviluppo motorio (0-2 anni)

Secondo la nota pedagogista Maria Montessori, esistono delle specifiche tappe dello sviluppo del movimento del bambino. Vediamo quali sono e anche cosa può accompagnare l’evoluzione di quest’ultimo, come il box o il girello, di cui ci parla anche la terapeuta familiare, nota giornalista Nessia Laniado:

  • 0-4 mesi: avviene gradualmente il suo controllo della testa, e quando è a pancia in giù riesce a tirare su le spalle e la testa, cambia la posizione del corpo; è l’inizio della conquista motoria. (usare la “sdraietta” è possibile senza mai lasciare il bimbo solo)
  • 6-15 mesi: il suo equilibrio viene acquisito in questo lasso temporale, tra i 6-8 mesi riesce a stare seduto solo. A 9 mesi si tiene dritto con l’aiuto di un adulto e muove i primi passetti in punta di piedi. A 12 mesi i piedini sono a terra e cammina se aiutato. La quarta tappa, 15 mesi, è libero di camminare senza sostegni.  (il box e il girello possono essere introdotti durante queste quattro fasi)
  • 18-24 mesi: le scale diventano un allenamento e un gran divertimento, la sfida cresce ogni giorno; cerca dove appoggiarsi per arrampicarsi su mobili, divani e per scalare ovunque; cammina spedito e spesso ha con sé oggetti pesanti, per le sue piccole e grandi prove di forza.

Quando il bambino riesce a stare seduto è l’ora del box: quali gli usi e le controindicazioni

Come già accennato, tra i 6-8 mesi circa, il bambino riesce a stare seduto da solo, inizia ad usare le mani e muoversi sempre con più dinamicità. È il momento giusto per introdurre il box: non è assolutamente una “tappa” obbligatoria per i genitori, può essere un aiuto oppure non entrare mai a far parte della vita del bambino, dipende dall’uso che se ne vuol fare, dalle caratteristiche del bambino e dai bisogni familiari e la routine quotidiana. Vediamo come utilizzarlo al meglio, senza farlo diventare un accessorio controproducente e “parcheggio” scomodo per il bambino:

  • Innanzitutto, le caratteristiche fisiche-materiali del box: che possa essere rivestito di un tessuto lavabile e atossico; con un fondo stabile senza asse ricurva e certamente una base morbida per le cadute del bimbo; una attenzione particolare alla rete, i fori devono essere tali da non far rimanere incastrato il bimbo, sia per le dita delle manine ma anche per le dita dei piedini, sempre in pieno movimento in questa fase; anche il bordo del box di un materiale resistente, contro i morsi del piccolo.
  • Se si vuole usufruire nella maniera più appropriata del box, il bambino può essere nel box quando la mamma o il papà sono intenti nel pulire la casa, giusto il tempo per passare l’aspirapolvere, molto pericoloso per un bimbo che gattona; anche se si sta cucinando o per altre faccende simili.
  • Proprio perché è una fase in cui il piccolo inizia a girare a carponi per casa, si allena a muoversi ed esplorare, il tempo in cui riamane nel box è fondamentale, che non sia troppo prolungato, affinché il bambino non lo viva come una “reclusione” che gli impedisce di scoprire gli spazi al di fuori.
  • Per un corretto utilizzo del box, oltre ad un tempo limitato, si consiglia di lasciare il bambino in compagnia dei suoi giochini preferiti o anche dei libricini adatti alla sua età, non troppo di tutto chiaramente, si limiterebbe il suo spazio già ristretto e non aiuterebbe la concentrazione.
  • Anche se è nel box e ha il suo da fare tra peluche e giochi, ricordarsi sempre di avvicinarsi e salutarlo, coccolarlo o tirarlo su solo per dei bacini, fargli comunque sentire la nostra presenza e abbracci calore.

I primi passi con il girello: i pro e i contro

Partendo dal presupposto che neanche il girello, come il box, è un ausilio da demonizzare, ma soltanto da saper gestire al meglio per il bene del bambino, vediamo come potrebbe essere introdotto ed usato; insieme a qualche delucidazione sui possibili effetti negativi per il bambino, derivanti da un uso poco attento del suddetto:

  • Introdurre il girello, in genere, è sempre semplice perché il bambino, anche se non ha acquisito completamente la capacità di camminare, ha la possibilità di potersi cimentare nonostante tutto, per cui accoglie ben volentieri questo nuovo elemento della sua crescita.
  • Se si decide di utilizzarlo, quindi, meglio in pochi e circoscritti momenti della giornata, e soprattutto pensare di non lasciarlo mai solo, osservando i suoi movimenti senza esser troppo lontani; pronti insomma per qualsiasi imprevisto.
  • Se invece l’uso del girello avviene per un tempo troppo prolungato, durante l’arco della giornata, può portare dei rischi per il sano sviluppo psicomotorio del bambino.
  • Una importante fase della crescita del bambino, infatti, è proprio quella che include possibilità di poter cadere e sperimentare i suoi limiti. Con un non attento utilizzo del girello, viene tutto meno: Il bambino, evitando le cadute, non acquisisce la capacità di comprendere ciò che è intorno a lui, e non impara a mantenersi in equilibrio.
  • Inoltre, la postura del bimbo nel girello non è naturale: le gambette sono semiaperte e spesso c’è la tendenza a camminare sulle punte dei piedini, senza tralasciare il fatto che la sua visuale sulle gambine è assente.

Dunque, il girello, come anche il box, se utilizzati in pochi momenti della giornata, solo quando è necessario, come supporti momentanei all’adulto, rispettando delle facili regoline, non sono assolutamente strumenti sbagliati, ma di grande aiuto per il genitore. 

Il gattonare, lo strisciare a terra, alzarsi e ricadere, rotolarsi a terra e sperimentare tutto ciò che è intorno, attraverso il corpo e la libertà del movimento, rimangono comunque le attività più indicate per la corretta crescita psicofisica di ogni bimbo; il tutto sempre con il sostegno e la presenza amorevole del genitore.