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Alcune riflessioni sul valore e il significato del sonno: il bisogno di riposare del bambino

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Alcune riflessioni sul valore e il significato del sonno: il bisogno di riposare del bambino

Veramente “Chi dorme non piglia pesci”, come insegna un vecchio detto? Oppure, durante il sonno si ritrovano le forze fisiche e mentali per affrontare gli impegni dopo il risveglio? Teorie ce ne sono tante e si dividono tra quelle che credono che il sonno sia un’attività passiva, e altre che invece lo considerano come un’attività altamente produttiva per il nostro cervello e la rigenerazione neuronale.

Gli studi di Françoise Dolto

Françoise Dolto, (1908-1988), specialista in psicoanalisi infantile e autrice di molti saggi, nel suo testo I problemi dei bambini, in riferimento alle teorie che ci indicano il sonno come attività assolutamente non passiva, conferma la presenza di una parte alla base del cervello deputata alla funzione regolatrice del sonno, quindi pienamente in linea con l’idea di un cervello attivo durante il sonno. Dunque, il sonno assolutamente positivo e collaborativo nel benessere globale di una persona, in special modo di un bimbo piccolo.

Il bambino, infatti, quello molto piccolo ancor di più, oltre alla necessità di mangiare, ha bisogno di riposo e sonno; un bisogno fisiologico e imprescindibile, per poter trovare il giusto equilibrio psichico e l’esatta coordinazione delle funzioni cognitive/esecutive. Due neuropsichiatre, Flavia Giannotti e Flavia Cortesi, del Centro Studi del Sonno dell’Università La Sapienza di Roma, affermano: “Per il bambino dormire bene e a lungo è fondamentale. Dalla sregolatezza possono svilupparsi disturbi gravi, come insonnia e risvegli notturni. Le conseguenze per il futuro saranno mancanza di attenzione e scarso rendimento a scuola”.

La Dolto poi ci offre anche la visione del sonno dal punto di vista del noto padre della psicanalisi, Sigmund Freud, e quindi sotto una luce diversa, ovvero: “Sonno come fuga e rifugio”. Un sonno ristoratore ma anche una ricerca e di riposo come forma di protezione, un modo di ritornare a percepire la nostra essenza e ritrovare noi stessi, sentendoci al sicuro e difesi.

Il pisolino nelle scuole dell’infanzia: una routine fondamentale

Se il sonno ha un valore ed è necessario alla rigenerazione cerebrale, sicuramente è altrettanto importante come routine “sociale” e di forte impatto emotivo per i piccoli della scuola, sia nido che infanzia (3-5/6 anni). Durante la mia esperienza al nido, ho potuto apprezzare e far parte di questa abitudine pomeridiana davvero emozionante; tutti insieme e amorevolmente distesi pronti ad ascoltare le fiabe di ogni giorno: chi con un sorriso, chi con uno sbuffo, un broncio buffo oppure uno sbadiglio, ma tutti felici e sereni di poter immergersi in qualche ora di riposo con il proprio compagno o compagna accanto a sé, momenti unici, irripetibili a casa.

Dopo il Covid, come sostiene il pedagogista Daniele Novara, che dedica una parte del suo ultimo libro a questa tematica, purtroppo, molte scuole hanno mantenuto, per motivi di sicurezza sanitaria, nonostante la fine della pandemia, le regole date dall’emergenza sanitaria, non ripristinando più il momento del riposino dopo il pranzo, in particolare nei bambini tra i 3-4 anni di età. Così facendo, si è di certo data minore importanza a questo momento della giornata, che però non ha meno incidenza sul benessere psicofisico del bimbo rispetto del cibo; ci dice Novara, a tal proposito: “Il sonno è più importante del cibo, consente al cervello infantile di liberarsi dalle sinapsi inutili e mantenere le neuro connessioni importanti per la crescita”. Di notte, quindi, avviene una “pulizia” di ciò che il cervello ha incamerato ed elaborato in maniera eccessiva, per lasciare spazio a nuovi apprendimenti.

Le cause del sonno disturbato: qualche consiglio utile

Vista la sempre più evidente difficoltà dei genitori nel mettere a letto i propri bambini, soprattutto la sera (tra i 3-6 anni), non si riesce a dormire più di 8 ore, quando un bambino di 4 anni circa, invece, necessiterebbe di 11 ore e uno di 3 anni almeno di 12.

Se anche nelle scuole vanno dunque diminuendo le ore di sonno, sicuramente ne risentiranno il funzionamento neuro cerebrale, la lucidità mentale, la sfera emotiva, cognitiva e non meno quella comportamentale.

Il mancato sonno o il sonno insufficiente sono delle problematiche infantili diffuse, vediamo quali dei principali disturbi del sonno possono presentarsi, attraverso l’aiuto della nostra psicanalista F. Dolto.

Possibili cause del sonno disturbato

  • Paure: gli incubi, il terrore dell’oscurità e della notte sono le principali cause di insonnia e molto spesso impediscono anche al resto della famiglia un sonno prolungato. L’accompagnare il proprio figlio durante questa fase della giornata è davvero importante, con una fiaba (ad esempio: La storia di “Piccolo Silenzio e Piccolo Buio”), una dolce filastrocca o anche solo affidandogli la cura di un piccolo amico peluche con cui potersi sentire protetto e al sicuro.
  • Rumori: la Dolto li elenca tra i primi “impedimenti al sonno”; sono spesso di sottofondo (radio, televisore, voci o grida di fratelli) e quasi percepiti inconsapevolmente, non di certo concilianti il sonno; almeno un’ora prima dell’addormentamento, assicurarsi quindi che l’ambiente circostante agevoli la messa a letto del bimbo.
  • Luci: molto spesso presenti al di fuori delle finestre della stanza da letto e provenienti da vetrine o insegne luminose, anche intermittenti; importante quindi una copertura che protegga, anche delle doppie tende, serrande ben sigillate o cercare di rivolgere il letto, ove possibile, in modo da non far arrivare il fastidio delle luci sugli occhi.

Consigli utili

Annotare come vive ogni giorno il bambino il momento del sonno, anche se non è la soluzione immediata, sicuramente è un’efficace modalità di esaminare il problema; secondo la terapeuta Nessia Laniado, tenendo presente e osservando quanto segue:

  • Le situazioni che possono disturbare o interferire con sonno.
  • I risvegli notturni, se e quando accadono.
  • Il tempo del riposino pomeridiano.
  • Quanto passa prima di addormentarsi profondamente.