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Decaloghi per genitori responsabili e consapevoli

Decaloghi per genitori responsabili e consapevoli

Giovanni Bollea, innovatore della neuropsichiatria infantile del primo dopoguerra, afferma come “l’arte dei genitori non sia poi così difficile” attraverso le giuste informazioni, suggerimenti, date da chi può avere esperienze e competenza, diventando strumenti chiari per poter capire problemi da affrontare, così da avere un rapporto più sereno e disteso con i propri figli e le questioni quotidiane che vengono a presentarsi. Per chi ama seguire liste e decaloghi, che all’occorrenza possono tornare utili, il neuropsichiatra Bollea offre esempi e spunti al riguardo, ai genitori interessati a considerare il loro mestiere non solo importante ma soprattutto basilare ed imprescindibile per crescere nuove generazioni, cittadini di un mondo migliore.
Un testo emblematico sul prezioso ruolo genitoriale “Genitori grandi maestri di felicità”; iniziamo esponendo e riassumendo il decalogo riguardante i bambini (tutti dai 0-6 anni circa), grandi esploratori, camminatori, corridori, scalatori e curiosi:

  • Mai sul seggiolone o sul fasciatoio da soli, anche per pochi attimi (0-2 anni).
  • Lettini con sbarre di 60 cm dal margine superiore del materasso, cuscini anche a terra e paracolpi intorno al materasso.
  • Problema degli spigoli importante, coprirli con della gomma adesiva angolare.
  • Sui balconi, attenzione particolare a tutto ciò che può servire al bimbo come rialzo per affacciarsi, sporgersi.
  • Le chiavi nelle toppe delle porte possono benissimo non esserci, toglierle aiuta il bimbo a non incappare in idee stravaganti, come chiudere gli altri fuori o dentro.
  • La vasca da bagno non lasciarla piena di acqua senza utilizzarla.
  • Chiudere accessi alle scale e serrare anche con catenelle finestre che affacciano direttamente su strada.
  • Non sottovalutare la cucina ed il gas, attenzione all’interruttore centrale, chiederlo se non è in uso.
  • Spine elettriche, le prese scoperte sempre gran attrattiva dei più piccoli; tenerle ben coperte.
  • Ultimo, ma mai meno importante rispetto a quanto scritto sopra, farmaci e detersivi ben custoditi e lontani da sedie o sgabelli.

Decalogo utile per ricordare che i bambini hanno bisogno di essere “ascoltati”

Se è chiaro che ai bambini necessita affetto amore, costanza nelle cure, comprensione e anche sì, avere dei genitori simpatici, che sappiano sorridere e far ridere, è altrettanto vero che hanno bisogno della nostra mente, la nostra intelligenza e la nostra volontà, su tutto, di voler capire e comprendere il loro stato mentale e il loro sviluppo psicologico; vogliono essere “Ascoltati”, il che comprende una grande apertura mentale del genitore alle richieste emotive del bambino, alla sua sfera intima più nascosta, alle sue debolezze e alla sua sensibilità.
La famosa pedagogista e psichiatra Susan Isaacs fornisce un valido strumento ai genitori, suggerendo alcuni semplici consigli, che possono essere così riassunti e focalizzati su questi dieci punti(decalogo):

  • Primo su tutti, non mentire e non fuggire da ciò che i bambini chiedono, sono piccoli ma capiscono, vogliono essere coinvolti e hanno diritto ad essere considerati.
  • Non fare promesse che poi non si possono mantenere, o peggio ancora, che poi si dimentica di aver fatto, la delusione del bambino potrebbe fargli perdere la fiducia verso i suoi genitori.
  • Non usare il bambino per farne bella mostra con gli altri, pensando di esaltarlo solo per ottenere complimenti d’occasione.
  • Non paragonarlo ad altri bambini pensando che possa migliorare, si sentirà non apprezzato per la sua unicità e umiliato.
  • Se si seguono delle regole in casa, alcune deroghe o eccezioni è sempre bene tenerle in considerazione.
  • Mai gesti bruschi e senza preavviso, se si vuole far smettere il bambino di fare qualsiasi attività.
  • Additare il bambino come “capriccioso” è sbagliato, solo perché magari le sue richieste danno fastidio o irritano: sforzarsi di comprendere è sempre necessario.
  • “Non fare questo” non è ideale come richiesta, provare invece a volgere la frase in positivo “prova a fare così…”, sembra essere quanto di più opportuno per un sano dialogo genitori – figli.
  • Mai prenderlo in giro, cercare invece di ridere con lui, ironizzare su se stessi dà l’esempio, non dovrà sentirsi offeso o deriso, se anche i genitori hanno autoironia.
  • Passeggio con il bambino è insieme a lui, mai farlo sentire solamente “trasportato”, uscire insieme è un momento da godere a pieno, condividere e apprezzare sempre e ovunque si vada.

Il bambino impara dall’ambiente circostante

Volutamente tratte dalla poesia della scrittrice, psicoterapeuta e consulente familiare statunitense, Dorothy Law Nolte, che può essere facilmente considerato appunto un piccolo decalogo della pedagogia, e argomento ulteriormente approfondito e trattato nel suo libro “I bambini imparano quello che vivono”, le parole, che qui seguito esporrò, esemplificano perfettamente il concetto pedagogico con cui, ormai da tempo, si cerca di accompagnare i genitori, sempre più consapevoli e impegnati, nella crescita dei loro pargoli:


“Se i bambini vivono con le critiche, imparano a condannare.
Se i bambini vivono nell’ostilità, imparano a combattere.
Se i bambini vivono con la paura, imparano ad essere apprensivi.
Se i bambini vivono con il ridicolo, imparano ad essere timidi.
Se i bambini vivono con la gelosia, imparano a provare invidia.
Se i bambini vivono con l’onestà, imparano ad essere sinceri.
Se i bambini vivono con la tolleranza, imparano ad essere pazienti.
Se i bambini vivono con la correttezza, imparano cos’è la giustizia.
Se i bambini vivono con la gentilezza, imparano il rispetto.
Se i bambini vivono con la lode, imparano ad apprezzare”.

Dunque, l’ambiente, che intorno ai bambini si crea e si forma, li plasma e li condiziona a loro volta, li influenza sia nel bene che nel male; non cresceranno mai diversamente da quello che hanno appreso, visto, sentito e vissuto intorno a loro. Ormai la teoria vecchia e obsoleta del bambino nato già “formato”, nel suo carattere, sembra aver lasciato il posto a questo chiarissimo assunto pedagogico, reso magico e poetico dalle intense parole della Nolte.