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Lo straordinario valore della maestra: il perfetto complemento della mamma

Lo straordinario valore della maestra: il perfetto complemento della mamma

In un periodo importante, significativo per un bambino e carico di responsabilità per gli adulti intorno a lui, quello che va dai 0-6 anni circa, una fase in cui è necessario e fondamentale un sano supporto alle sue capacità naturali e molta positività d’animo,  esiste una altra importante figura di riferimento, che assieme alla mamma porta avanti la sua crescita, una figura speciale e di grande aiuto per il genitore stesso, che sullo stesso percorso conduce il bambino verso lo sviluppo, la sua evoluzione e i suoi grandi e piccoli traguardi;  anche quando le prime difficoltà si affacciano, si dimostra un sostegno validissimo, sto parlando proprio della maestra(o anche Educatrice, considerando, nello specifico,  la fascia 0-3 anni).

Una persona, un riferimento basilare, importantissimo nella prima fase di vita di un bambino, che spesso, anzi direi molto frequentemente, appena comincia a pronunciare le prime paroline, scambia con la sua mamma: chi non ha mai chiamato la sua maestra d’infanzia “mamma” o la mamma chiamata invece “maestra”?

Ecco, basterebbe già questo ad avvalorare la sua presenza durante la crescita di un bambino; la prima persona, all’ingresso del nido, ad esempio, che si prende la grandissima responsabilità di accogliere e di creare una continuità tra la casa che viene lasciata, magari per la prima volta, e questo nuovissimo luogo chiamato scuola, dove il bambino dovrà trovare la medesima serenità e la stessa cura amorevole.

 Il genitore affida il suo “tesoro” a questa persona, il bambino percepirà l’importanza del gesto e da lì comincerà la sua bellissima nuova avventura ed il suo meraviglioso nuovo amore, chiamato appunto MAESTRA!!!

L’educatrice, la maestra secondo maria montessori: un meraviglioso “spirito guida”

Ho scelto la metafora dello “spirito guida”, perché credo si adatti alla perfezione a  far comprendere la figura della maestra, secondo la nota pedagogista Maria Montessori: il suo importantissimo ruolo di guida per il bambino, anche spirituale, che “c’è ma non si vede”, un valido sostegno che è presente per qualsiasi necessità del bambino, ma non invade i suoi spazi e i suoi momenti esperienziali in classe, lasciandolo libero di provare, scoprire e apprendere attivamente; potremmo racchiudere la descrizione della maestra montessoriana in alcuni semplici punti principali:

  • Abbiamo detto guida, sia come sostegno sulla via della vita del bambino, sia come presenza importante durante le attività proposte in classe.
  • Guida nell’utilizzo dei materiali, chiarendo e facilitando il lavoro che andrà svolto.
  • La maestra presenta il materiale didattico non forzando la partecipazione del bambino ma suscitando il suo interesse.
  • Un’educatrice che incarni un modello positivo che faccia da esempio al bambino, quindi coerente con la sua personalità.
  • Altra importante caratteristica umana, caratteriale è una forte emotività ed empatia verso i suoi bambini: ad ognuno si accosterà a seconda delle loro diverse peculiarità caratteriali ed emotive.
  • Fiduciosa nelle potenzialità del bambino e incoraggiante, mai svilente!
  • Una maestra vicina ai suoi bimbi, ma che sappia agevolare la loro autonomia ed indipendenza, facilitando le esplorazioni attraverso le loro manine curiose e che prepari l’ambiente così da essere facilmente accessibile a tutti.
  • Paziente, calma, umile e riflessiva, soprattutto davanti ai momenti critici, talvolta difficili da gestire nella classe.
  • Una maestra gentile, con un grande entusiasmo contagioso! L’evoluzione ed il migliorarsi… i suoi obiettivi principali.

In ultimo, ma assolutamente di pari importanza e valore, rispetto al resto elencato, tre imprescindibili regoline da tener a mente e da trasmettere alla classe:

  • Rispetto per sé.
  • Rispetto per gli altri bambini.
  • Rispetto per l’ambiente e tutto ciò che contiene, come i materiali didattici, di lavoro.

Per approfondire:

L’importanza della relazione affettiva tra educatrice e bambino: il contributo di Dewey e Montessori

 Il pedagogista e Professore Roberto Rossolini afferma che, proprio il filosofo e pedagogista statunitense Dewey e Maria Montessori, con il loro pensiero pedagogico hanno contribuito a far sì che l’aspetto affettivo relazionale, tra maestra e bambino, smettesse di essere ignorato.

Abbiamo visto come il ruolo della maestra-educatrice sia strutturale e fondamentale nella classe e tali gli obiettivi del suo mestiere: ”mettersi “nei panni” del bambino e capirlo, fargli da guida restandogli accanto ma al tempo stesso lasciando che sperimenti l’ambiente e i suoi spazi da sé.

Quindi il bambino ritrova un ruolo centrale, con caratteristiche ben definite, con le proprie potenzialità che lo rendono unico, un soggetto non più passivo, ma attivo e vivo nelle esperienze concrete, alla ricerca dello sviluppo della propria personalità e dell’apprendimento.

 La trasmissione del sapere “dall’alto in basso” viene sostituita, grazie ai due noti pedagogisti del Novecento, di cui parlano anche la psicoterapeuta Elisa Balconi e la giornalista Paola Beretta nel volume “Il metodo Montessori, da un contesto scolastico ormai dinamico, in cui il bambino e l’educatrice sono in un dialogo aperto ed interagiscono continuamente. Il ruolo di chi educa è finalmente giunto a “livello del bimbo”, niente distanze ma sostegno e stimoli educativi divengono il perno dell’educazione e dell’insegnamento; il benessere psico-fisico di ogni bambino ha raggiunto la giusta posizione nelle priorità di un sano percorso di crescita. Per dirla con le parole esatte del pedagogista Rossolini:

” Direi che i bambini hanno cominciato ad avere un’anima proprio grazie al pensiero pedagogico di Dewey e Montessori”.