Il bambino dai 6 ai 12 mesi: il piacere di vivere attraverso le prime attività ludiche
Esattamente così, privare il bambino dell’attività del gioco, come afferma la specialista in psicoanalisi infantile, Françoise Dolto nel suo libro “I problemi dei bambini”, sarebbe come togliergli il piacere del vivere: attraverso il gioco il bambino esplora la realtà e osserva tutto ciò che è alla sua portata; esprime se stesso e comunica con il mondo cercando di comprenderlo, sviluppa le sue doti innate le sue capacità intellettive e psicologiche.
Per approfondire: Il gioco come strumento educativo
“Il gioco dovrebbe essere considerato l’attività più seria dell’infanzia” scrisse Montaigne, noto filosofo e scrittore francese. Se, infatti, per l’adulta è attività poco rilevante quasi inutile e superficiale, quasi frivola e considerata alla stregua del tempo perduto, per il bambino è totalmente e certamente l’inverso; con il gioco il bambino apprende e sviluppa l’intelligenza, approcciarsi agli altri e comincia la sua interpretazione dei sentimenti, si sente libero e vive momenti spensierati immerso nel suo gioco.
Con la terapeuta familiare Nessia Laniado, nota anche per essere stata direttrice della rivista, strumento di sostegno genitoriale, “Donna e mamma”, e attraverso le parole di succitata psicoanalista infantile Françoise Dolto, vediamo come per ogni fase di età partendo dai 6 mesi, fino ai 12 mesi circa, in linea con le varie fasi della crescita, ci siano giochi ed attività più adatti al bambino, ecco le due tappe di sviluppo:
- DAI 6 MESI AI 9 MESI
- DAI 9 MESI AI 12 MESI
6-9 mesi: lo sviluppo e i giochi del bambino
A partire dai 6 mesi, iniziando a stare seduto e cominciando a muoversi anche a carponi, il suo spazio di libertà diviene sempre più ampio: le attività ludiche sono attive, come ad esempio quella del gettare cose a terra, magari seduto dal seggiolone, osservando l’effetto che fanno, come e perché si sentono dei rumori e, soprattutto, l’adulto che glielo restituisce serve a creare un legame di fiducia.
Non meno rilevante, per conoscere gli oggetti intorno, mettere in bocca tutto ciò che trova, diventa anch’essa attività “ludica” molto frequente.
Ricordiamo però, anche grazie alla testimonianza, gli studi delle due importanti autrici e professioniste succitate, che esistono momenti in cui il bambino è tranquillo, calmo gioioso e sereno; raccolto nell’ osservazione e nell’ascolto attento, proprio perché attraverso questi momenti suggestivi, come ad esempio quando è intento a guardare cosa fanno la mamma ed il papà, avviene comunque un apprendimento, seppur passivo. Il bimbo impara dai suoi piccoli occhietti, ma grandi abbastanza da percepire qualsiasi novità intorno a lui, utile alla sua crescita, curiosando qui e là nel mondo che lo circonda.
Vediamo i giochi più adatti in questa fascia di età (6-9 mesi):
- Innanzitutto, pupazzetti, peluche soffici e morbidi, perché il bambino comincia ad accarezzarli ed inizia a manifestare le sue prime preferenze verso i giocattoli.
- Una palla anche piccola, da far rotolare a terra passandola magari ad un adulto a turno, imparando ad aspettare che tocchi a lui.
- Giochini con pulsanti per cominciare ad abituarsi al movimento fine, anche giochi ad incastro o per comporre.
- Infilare e sfilare, magari in uno spago spesso, palline/perline, di medie dimensioni, non troppo piccole, anche dadi in legno forati, sempre con il sostegno di un adulto accanto.
- Da non dimenticare i primi suoni, prediligere quindi anche giochini musicali senza tonalità troppo elettroniche.
9-12 mesi: lo sviluppo e i giochi del bambino
L’età in cui lo spazio a sua disposizione è di certo più ampio, perché anche la sua autonomia lo è: a livello psicomotorio, nonostante ancora gattoni nei momenti più rilassati, comincia fare i primi passettini con l’aiuto della mano di mamma o papà. Da seduto, cerca di sollevarsi con degli appoggi.
I giochi del fare, dell’esplorare sono all’ordine del giorno, citando Françoise Dolto, “Inizia l’età del tocca-tutto”, anche le percezioni sensoriali (odori, sapori e colori) vanno affinandosi. Curiosità e manipolazione le sue attività preferite, una vera e propria brama di agire e conoscere il più possibile: prende scatole e cestini li trasporta con sé, inserisce oggetti anche non troppo grandi li mette e poi li tira fuori.
A livello cognitivo-mentale, verso i 10 mesi, si fa strada il concetto di “permanenza dell’oggetto” (se non vede più l’oggetto, sa che esiste lo stesso), per cui, cercare dentro i cassetti, armadi o scatole lo diverte, quello che è nascosto vuole ritrovarlo.
Ama gli ostacoli e testa la sua capacità di superarli, vuole fare da solo e impara cadendo e rialzandosi con le sue forze, gli spazi della sua casa e la sua cameretta divengono familiari, si sente sicuro nei primi movimenti.
È una fase di intermezzo, approcciando alle sue prime libertà, si prepara ad affrontare la fase in cui la sua acquisizione al camminare diverrà più sicura e continuativa.
I giochi preferiti e più adatti tra i 9-12 mesi:
- Libri con colori vivaci, una passione da coltivare anche prima dei nove mesi.
- Già a 10 mesi circa, nel libro riconosce oggetti e figure.
- Libri morbidi e facili da maneggiare; la lettura ad alta voce va assolutamente coltivata, le prime fiabe narrate.
- L’acqua e gli oggetti che galleggiano diventano una attività prediletta e centrale: travasi, riempimenti, manipolare la sabbia e la terra. Toccare l’acqua un piacere e vedere come gli oggetti possano affondare, risalire, una grande soddisfazione per la sete di conoscenza del bimbo di questa età.
- Giochi ad incastro, quelli con varie forme da riconoscere ed inserire nelle apposite fessure.
Per la discriminazione delle grandezze, già si potrebbe iniziare ad introdurre giochi simili a quello della “torre rosa” (in cui le forme da sovrapporre luna sull’altra hanno il medesimo colore, proprio per indirizzare l’attenzione del bambino solo sulle differenti grandezze) della famosa pedagogista Maria Montessori.
Per approfondire: Cos’è il metodo Montessori e come funziona