L’asilo nido, noto in Italia anche con il nome di “nido d’infanzia”, è una struttura educativa e di carattere assistenziale dedicata ai bambini di età compresa fra i tre mesi e i tre anni, ovvero il periodo che precede l’ingresso alla scuola dell’infanzia.
L’alimentazione nei primi mille giorni è fondamentale per la vita di un bambino. Le abitudini alimentari che si ritrovano nell’età adulta, infatti, dipendono strettamente da quelle fatte nella prima infanzia. Per questo motivo, è importante orientare i bambini sin da subito a comportamenti alimentari sani e salutari. Linee guida dell’Unione Europea Per fornire una guida …
Il massaggio è una modalità di comunicazione intima e profonda che può essere pensata come una lunga e consapevole carezza che ha lo scopo di rafforzare la relazione tra il genitore e il bambino.
Il massaggio del bambino è una tradizione molto antica e fortemente radicata in tante culture del pianeta come parte della care neonatale; in tempi recenti è stata importata anche nel mondo occidentale, dove si sono osservati i grandi benefici che arreca al piccolo.
Dipingere è un’attività divertente e molto stimolante che può essere svolta già intorno ai 12 mesi di vita. Mentre pennelli e matitoni saranno più facili da maneggiare dopo i due anni, in età di asilo nido possiamo usare i colori a dita e invitare il bambino a usare mani e piedi (ma talvolta anche i capelli!) per produrre le sue opere d’arte.
Il latte della mamma è l’alimento ideale per il cucciolo d’uomo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di:
La pelle del neonato è delicatissima e alla sua cura dedichiamo attenzioni quotidiane per detergerla, idratarla, proteggerla.
I prodotti in commercio sono moltissimi, promettono risultati eccellenti e possono avere costi più o meno importanti. Ma è sempre necessario acquistare creme, cremine e lozioni specifiche?
Decisamente no, dato che già nelle nostre dispense troviamo tutto ciò che può essere necessario.
Pazienza, dedizione, attenzione e grandissimo impegno sono certamente requisiti imprescindibili per chi desidera lavorare con i bambini; ma bastano certe caratteristiche personali a fare di una passione una professione?
Ovviamente no.
Ci preoccupiamo moltissimo di come nutrire il nostro bambino: ci assicuriamo che il nostro latte sia sufficiente a farlo crescere bene, selezioniamo attentamente i cibi durante lo svezzamento, controlliamo il menù del nido e domandiamo chi rifornisce la mensa scolastica perché riconosciamo che alimentarsi bene permette di crescere bene.
Dopo i primissimi mesi di vita, i genitori iniziano a programmare – e spesso con ingiustificate ansie – lo “svezzamento”: questa parola, per la verità sempre meno amata perché prefigura l’idea del seno della mamma o del biberon come un “vizio” da eliminare, indica l’introduzione di cibi complementari al latte (materno o artificiale che sia) che rimarrà comunque l’alimento prevalente per il primo anno di vita del bambino.
Imparare a parlare non significa soltanto imparare a riprodurre parole.
Lo sviluppo del linguaggio è infatti l’ultima tappa di un percorso molto articolato e complesso che prevede: