Il neonato ha bisogno di tempo per potersi adattare alla vita fuori dal caldo abbraccio del pancione della mamma; i suoi ritmi sono profondamente diversi da quelli di un adulto e anche molto mutevoli. Soprattutto per quanto riguarda il sonno.
Molto spesso le nostre aspettative rispetto al sonno del bambino sono falsate da una scarsa conoscenza di questa diversità di ritmi. Il neonato dorme poco e spesso, e impiegherà diversi mesi per “imparare” a dormire tutta la notte.
Abbiamo superato lo svezzamento e il ritorno al lavoro, siamo sopravvissute all’inserimento all’asilo (o al nido), abbiamo iniziato a costruire un minino equilibrio organizzativo ma quando andiamo a riprendere il bambino e l’assistente di infanzia ci dice che “oggi il piccolo non ha voluto la pappa…”, qualcosa dentro di noi inizia a scricchiolare.
Arriva l’estate e il mare diventa una delle mete preferite delle famiglie: intere giornate all’aria aperta, bagni, giochi… I vantaggi di poter trascorrere il proprio tempo al mare sono tantissimi, sia per gli adulti che per i bambini.
Nonostante l’oggettiva fatica organizzativa di una giornata in trasferta – che prevede cambi di vestitini e costumini, pannolini in quantità, pappe, giochini, annessi e connessi – il mare rappresenta un’occasione per sperimentare un mondo nuovo.
Le neo mamme si ritrovano spesso a fare i conti con precoci rientri al lavoro e, ancor prima della nascita del bambino, devono organizzarsi tra tata, asilo nido e nonni.
Chi sceglie il nido si interroga sul momento più opportuno per inserire il bambino: quanti mesi bisogna aspettare prima che il piccolo possa più facilmente accettare la separazione dalla mamma?
Per tante famiglie i mesi estivi sono decisivi per la difficle scelta dell’asilo nido in cui iscrivere i bambini.
Infatti, valutata come soluzione migliore, l’iscrizione in un servizio per l’infanzia, piuttosto che una babysitter o i nonni, il passo successivo è quello di scegliere a chi affidare il proprio figlio.
Il presente articolo ha l’obiettivo di aiutare i genitori in questa difficile scelta; di seguito alcuni consigli:
Una delle prime attività che possiamo proporre ai bambini già da quando sono capaci di restare seduti da soli senza l’aiuto delle mani è il cestino dei tesori: un’invenzione della Psicopedagogista E. Goldschmied poi ripresa da Maria Montessori nelle proprie attività pensate per i bambini.
Sensibilizzare fin da piccoli i bambini alla lettura è molto importante per favorire lo sviluppo globale del bambino.
Il bambino piccolo, fino a circa 18 mesi, considera il lbro come un giocattolo e lo utilizza come un qualunque altro giocattolo: è l’età in cui il bambino esplora in maniera pressoché identica qualsiasi oggetto che riesce ad afferrare, usando principalmente la vista, il tatto e l’oralità.
E’ importante che il bambino possa giocare in completa sicurezza, dunque i libri proposti sia a casa sia nei servizi per l’infanzia devono avere caratteristiche idonee.
potrebbe sembrare strano, ma è proprio così, già dai primi mesi di vita possiamo interagire con un bambino con un libriccino in mano, leggerlo con lui. Si tratterà magari di un libro morbido o sensoriale, ricco di immagini, maneggevole e adatto ad essere manipolato anche dalle manine del bambino.
Il libro consente di iniziare a sensibilizzare il bambino piccolo alla narrazione, al racconto, che sarà all’inizio caratterizzato da frasi brevi, in rima, filastrocche.
La comunicazione tra scuola e famiglia è molto importante, fin dalle prime esperienze dei bambini nei contesti educativi, come nidi per l’infanzia, ludoteche, centri giochi.