“Teddy e le stelle”: Una favola per la buona notte
I testi della storia dell’orsetto Teddy sono dell’autrice Silvia D’Achille, che collabora con la casa editrice Giunti, occupandosi della parte relativa ai contenuti, delle storie di moltissimi personaggi amati da tutti i bambini. Il racconto di Teddy, in particolare, è adatto per accompagnare la nanna dei bimbi e augurare una serena “buona notte”.
È sera e il nostro amico orsetto deve mettersi a letto, in cielo brillano le sue amiche stelle e accanto a lui il fedele peluche a forma di coniglietto, tutto morbido e di un azzurro candido…
Teddy si addormenta e il suo sogno ha inizio: pura magia si propaga nella sua stanzetta, le stelle dal cielo iniziano una danza ed entrano a ballare nella cameretta, anche l’amico fidato, il coniglietto è sveglio e non resiste alla melodia che accompagna le stelline “danzerine”! L’orsetto intanto è sopito dolcemente ma pensa alla sua amica Orsetta e immagina di danzare con lei in un immenso prato di fiori.
La notte ormai giunta al termine fa volare via le stelle e il coniglietto le saluta, sperando di rivederle presto. Teddy è sveglio, l’alba è arrivata e poi il sole con lei, la mamma accoglie il suo Orsetto sul suo letto, appena desto, ascolta il suo sogno e con lui prova gioia, stupore e tanto divertimento.
Nell’ultima parte di questo meraviglioso libricino ecco presentarsi, con magnifiche rime e dolci frasi, le “Filastrocche della nanna”.
LE FILASTROCCHE: LA MAGIA DEI VERSI IN RIMA
Le favole della buonanotte, ma anche le fiabe lette in altri momenti della giornata, hanno di certo un significato unico per i bambini che le ascoltano, fantasia, calore umano e puro piacere senza confini, impagabili e senza tempo, colme di amore e sentimento, come afferma anche l’autrice Betty Hinman: ” I bambini non ricorderanno se la casa era lustra e pulita, ma se leggevi loro le favole”. Poi però, come afferma e spiega la già nota autrice e terapeuta della famiglia Nessia Laniado, esiste qualcosa di altrettanto magico e fantasioso che accompagna la quotidianità dei nostri bambini, di giorno ma anche per conciliare una buonissima notte: le filastrocche.
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Le filastrocche sono innanzitutto veicoli di parole e suoni, gesti, espressioni differenti ed emozioni, un metodo di apprendere il linguaggio in maniera giocosa, divertente e semplice. Ideali e adatte per tutti i gesti di ogni giorno: ad un cambio di pannolino, quando si veste il bambino o quando si fa il bagnetto. Poi c’è un altro importantissimo momento carico di impegno ed emotività, quello in cui si accompagna il bimbo a letto, e come non poter pensare di dedicare una filastrocca per augurare dei sogni d’oro. Qui di seguito, Un esempio in rima per la buonanotte, una filastrocca di ieri e di oggi, mai dimenticata e intonata da tutti:
Tutti fan la nanna:
“Stella, stellina
La notte s’avvicina,
la fiamma già traballa,
la mucca è nella stalla,
la mucca e il vitello,
la pecora e l’agnello,
la chioccia coi pulcini,
la gatta coi gattini,
la capra ha il suo capretto,
la madre ha il suo bimbetto.
Ognuno ha la sua mamma,
e tutti fan la nanna”.
I RITUALI DELLA BUONA NOTTE
Sia le favole, le storie e le fiabe di tutti i generi, che le filastrocche, fanno parte di ciò che viene annoverato tra i “riti della buonanotte”. I rituali della buonanotte, come ce ne parla anche Nessia Laniado, sono dei particolarissimi momenti, delle abitudini sane che aiutano e sostengono i bambini prima e durante la messa a letto. Scende la notte e tutto si fa misterioso ma non solo: è l’ora di dividersi da mamma e papà, finisce una giornata e la mente del bimbo è magari ansiosa e preoccupata, il distacco è difficile e necessita di un supporto che sia rassicurante e protettivo. In tal senso, sia le favole che le dolci e ritmate filastrocche possono fare al caso; sono dei rituali che accompagnano il sonno del bambino e, oltre a farlo sentire al sicuro, rendono il momento del saluto ai genitori meno “doloroso” e complicato.
La parola stessa “buonanotte” racchiude l’auspicio di un sonno sereno e, per far sì che ciò avvenga, la mamma o il papà devono riuscire a trasmettere pace e calma. Attraverso le parole dei racconti, o dei suoni e dei ritmi delle filastrocche, il bambino sa di non essere solo, sa di non passare bruscamente dalla veglia al sonno; avverte dentro di sé un lieve sospiro di sollievo e tanta protezione. Risuonano in lui le voci dei genitori fino al momento dell’addormentamento, viene cullato e coccolato, cosicché anche le paure più profonde, come ad esempio quella del buio, vanno via via assopendosi.
Non serve poi molto, avvertire il bambino prima di andare a letto e prendere il tempo di una mezz’oretta per dedicargli un momento fatto di tenerezze, rassicurazioni e di unione familiare; Il bimbo, anche quello più restio alla nanna, sarà confortato e vivrà il sonno con estremo senso di piacere e rilassatezza, sarà poi curioso di conoscere, ogni sera, quale magica fiaba o canzoncina/filastrocca racconteranno la mamma o il papà.