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PRENDERE UN CUCCIOLO IN CASA RICHIEDE UNA GRANDE RESPONSABILTÀ

PRENDERE UN CUCCIOLO IN CASA RICHIEDE UNA GRANDE RESPONSABILTÀ

DECIDERE DI PRENDERE UN CUCCIOLO IN CASA RICHIEDE UNA GRANDE RESPONSABILTÀ

Cane o gatto che sia, quando un bambino chiede ai propri genitori di adottare un cucciolo o un animale domestico più grande, è sempre una decisione importante da prendere, senza trascurare nulla.

Non è certamente un giocattolo, è un piccolo ed indifeso essere vivente che necessita di tanto amore e cure, di vario genere: cibo e salute. Entra a far parte della famiglia a tutti gli effetti e merita dunque grande rispetto e una fortissima responsabilità nei suoi confronti. È un grande impegno, non semplice, tra scuola e lavoro e altre varie attività extra.

Se veramente si è convinti di affrontare questo passo, si deve considerare che il cucciolo (cane o gatto) possa cambiare delle abitudini familiari e possa sicuramente creare anche dei piccoli “squilibri”, da riassestare con pazienza e tanta perseveranza.

Quando un animale varca la porta di una casa, con lui entrano le sue caratteristiche fisiche e il temperamento, il suo modo di relazionarsi ai componenti, necessita di una educazione e di un certo grado di capacità tecniche nel prendersi in carico la sua vita. (Spesso è consigliabile richiedere supporto non solo al veterinario ma anche ad uno specialista dell’addestramento).

Il cane o il gatto (cuccioli o anche più grandi), inoltre, quando divengono parte di una famiglia, è ovviamente doveroso considerarli a tutti gli effetti dei componenti sempre presenti, che seguiranno i loro padroni ovunque; dunque, sarà consigliabile pensare alle vacanze in una prospettiva differente, riflettere sulle scelte delle località e sulle strutture ricettive adeguate. Parte di una famiglia non vuol dire, infatti, essere abbandonando durante le ferie estive oppure lasciato ad un canile (pensione) per un periodo limitato. Il cucciolo sarà ben lieto di condividere momenti di serenità familiare in vacanza, il suo amore non prende “periodi di riposo” e merita grande senso di responsabilità e rispetto.

 

LA VITA CON UN CUCCIOLO: QUALI PIACERI E I VANTAGGI

Considerati i pro e contro, riflettuto bene su tutti i vari aspetti dell’eventuale scelta, si arriva alla decisione di prendere con sé un cane o un gatto; di certo quello che verrà in seguito sarà un bel da fare, ma soprattutto si prospetterà un’occasione di crescita caratterizzata da moltissimi aspetti positivi, perché il bambino che sviluppa la sua personalità accanto ad un cucciolo, non potrà che giovarne come evidenziano svariate ricerche e studi scientifici.

Vediamo qui di seguito i principali benefici che ne scaturiscono:

1- Innanzitutto, il valore e l’efficacia straordinaria della “Pet Therapy”, terapia ormai utilizzata anche in Italia; gli animali domestici, infatti, contribuiscono a sviluppare nel bambino una predisposizione ai rapporti interpersonali; il bambino con delle difficoltà comportamentali è aiutato proprio attraverso un patto reciproco con l’animale di amore e fedeltà.

2 – Crescere con un cane o un gatto contribuisce a far nascere nel bambino un totale senso di protezione, cura e apertura verso l’altro; lo sviluppo dell’empatia è uno dei maggiori valori che un bambino possa ricevere in dono da un cucciolo.

3 – Con un animale domestico accanto, attraverso le carezze e le coccole, il bambino si sente amato e meno insicuro, più tranquillo anche quando magari è lontano dagli affetti, acquisisce pacatezza e un senso di serenità, il suo stato d’animo riceve un apporto molto positivo.

4 – Vivere con un cane, ad esempio, permette al bambino di giocare anche di più fuori casa, quando si può; di conseguenza, è più facile praticare del buon movimento, rimanere più vitali meno pigri, correndo su e giù, rotolandosi sul prato, in un parco, con il proprio cucciolo.

 

QUANDO NASCE UN BAMBINO: ALCUNI CONSIGLI SUI PRIMI CONTATTI CON UN ANIMALE DOMESTICO

La terapeuta della famiglia e giornalista Nessia Laniado, nel suo volume Il grande libro del bambino. Da 0 a 3 anni. Ediz. illustrata – Nessia Laniado – Libro – Rizzoli – | Feltrinelli (lafeltrinelli.it), elenca alcuni punti principali su quel che riguarda il primo approccio del cane e anche del gatto con un bambino molto piccolo, appena nato, tra 0-3 mesi circa:

ü innanzitutto, se la mamma è ancora in ospedale, l’autrice consiglia vivamente di portare a casa alcuni vestitini del bimbo, per permettere al cucciolo di casa di conoscere il suo odore, quindi di annusare e cominciare a familiarizzare con il piccolo in arrivo.

ü Il neonato, una volta entrato in casa, non va lasciato solo con il cane, perché c’è necessità di collaudare, per un periodo prolungato, il rapporto con il cucciolo; quindi, controllare che l’animale accolga bene il bambino senza considerarlo un estraneo alla famiglia.

ü Il cane deve essere ben addestrato, educato al rispetto delle sue regole prima di entrare in contatto con il bambino, deve seguire gli ordini dei padroni: saper star seduto, a terra, a cuccia, legato al guinzaglio ecc.

ü Se il bambino i primi tempi è in camera da letto, non permettere più al cane o al gatto di salire sul letto, se prima era una abitudine; assicurarsi di aver chiuso la porta durante la notte.

ü Quando il bambino comincerà a gattonare, tenere lontana la ciotola con i cibi del cane o del gatto; in un luogo sicuro, certamente separato dai posti più frequentati dal bambino che inizia le sue prime esplorazioni in giro per la casa.

a cura di Roberta Favorito