La fine del congedo di maternità e il ritorno al lavoro impongono alla famiglia una nuova organizzazione per delegare l’accudimento del bambino quando la mamma si assenta.
Nonni, tata, asilo nido: qual è la scelta più giusta?
Delegare l’accudimento del bambino, anche piccolissimo, è spesso una necessità inevitabile. Il precoce ritorno della neo mamma nel mondo del lavoro rende infatti indispensabile l’inserimento, nella vita familiare, di figure di supporto come appunto la babysitter.
La scelta della persona più giusta può richiedere anche molto tempo e tante sono le variabili da tenere in considerazione, soprattutto quando l’impegno quotidiano richiesto è molto consistente in termini di ore.
Ma quali sono i criteri che dovrebbero guidare la nostra scelta?
Il passaggio dal pannolino al vasino è una tappa obbligata ma che tende a generare ansie, in realtà totalmente ingiustificate. Fondamentalmente bisogna solo armarsi di pazienza e stracci per pulire a terra!
Abbiamo superato lo svezzamento e il ritorno al lavoro, siamo sopravvissute all’inserimento all’asilo (o al nido), abbiamo iniziato a costruire un minino equilibrio organizzativo ma quando andiamo a riprendere il bambino e l’assistente di infanzia ci dice che “oggi il piccolo non ha voluto la pappa…”, qualcosa dentro di noi inizia a scricchiolare.
Le neo mamme si ritrovano spesso a fare i conti con precoci rientri al lavoro e, ancor prima della nascita del bambino, devono organizzarsi tra tata, asilo nido e nonni.
Chi sceglie il nido si interroga sul momento più opportuno per inserire il bambino: quanti mesi bisogna aspettare prima che il piccolo possa più facilmente accettare la separazione dalla mamma?