Dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria
di Serena Gregorini
“La crescita è uno sport di squadra” (R. Kiyosak)
Passare dalla scuola dell’Infanzia alla scuola Primaria è una tappa fondamentale e inevitabile nella crescita dei bambini e delle bambine. Ma crescere è uno sport di squadra e tanti sono gli attori che collaborano alla buona riuscita di questa transizione.
La Scuola: i progetti di continuità
All’interno della scuola, solitamente si progettano percorsi di continuità che hanno l’obiettivo di rendere più delicato il passaggio da un ordine all’altro. Sono progetti sviluppati in collaborazione tra i docenti dei diversi ordini e hanno diversi scopi, soprattutto quando sono svolti all’interno dello stesso Istituto Comprensivo.
Progetti di continuità quindi per:
- condividere obiettivi e attività da porre in essere per agevolare l’acquisizione di competenze utili ad affrontare i primi giorni di scuola: sembra non troppo ovvio, ma accade che spesso, nel confronto tra docenti di diversi ordini, che si scopra di non essere troppo allineati sui traguardi essenziali da raggiungere per agevolare l’inizio della scuola primaria: tali progetti facilitano la predisposizione di attività ad hoc utili ad un proficuo lavoro preliminare nei primi giorni;
- condividere sistemi di osservazione e valutazione, e comprendere il livello di acquisizione degli obiettivi dei diversi alunni, predisponendo eventualmente percorsi di accoglienza tagliati su misura per i singoli alunni e alunne;
- predisporre la documentazione precisa rispetto al percorso fatto dai singoli alunni, in modo tale che la storia del singolo bambino non si perda con il suo cambio di ordine di scuola anzi che sia possibile continuare a costruire un progetto educativo coerente e consapevole;
- conoscere le nuove insegnati: non sempre le insegnati che andranno a lavorare nella classe prima della scuola primaria sono già note nell’anno precedente, ma talvolta, questo accade. Allora, all’interno di un tale progetto, spesso si utilizzano degli incontri specifici in cui le future insegnanti della scuola primaria, si presentano e conoscono le bambine e i bambini dei 5 anni che in teoria, andranno a sedere sui banchi della scuola primaria.
La famiglia: sostegno e nido
La vicinanza dei cari, degli adulti di riferimento, è indispensabile per permettere alla piccola o al piccolo alunno di chiarirsi idee, dubbi, paure più o meno giustificate. La solida presenza e l’opera di mediazione dei genitori, faranno sentire il bimbo rassicurato in merito ai pensieri che dovrà elaborare quando soprattutto i giorni di inizio scuola si avvicineranno.
Sarà opportuno che mamma e papà si pongano in atteggiamento positivo e rassicurante per il bambino, trasmettendogli di avere fiducia in lui e nelle sue risorse e confermando con sicurezza la fiducia nelle insegnanti, che saranno accanto a lui nel momento in cui si dovrà staccare dalla presenza calda e amorevole del nido famigliare. Non solo genitori ma anche nonni e nonne!
La comunità: i riti di passaggio
È atavica tradizione sugellare in un modo o in un altro i momenti di passaggio da una età all’altra, da uno status all’altro. Cosa può fare chi è intorno alla piccola o al piccolo di 5 anni che si accinge ad entrare nella Scuola Primaria? Si possono creare occasione di incontro con i compagni che si ritroveranno a sedere negli stessi banchi in classe prima, si possono organizzare momenti di gioco, di svago, di ricreazione per creare con un po’ di anticipo dei legami di amicizia e solidarietà.
Altra attività molto utile al benessere dei bambini è la lettura. A casa con un adulto o nelle biblioteche o nei parchi con gli amici, leggere un libro o una storia che descriva un simile passaggio può rendere l’evento di transizione più comprensibile e significativo. La lettura è uno strumento profondamente utile per stimolare i bambini a riflettere sui loro sentimenti, dirimere dubbi, dare un nome agli stati d’animo.
Il ruolo degli insegnanti nei momenti di passaggio può essere approfondito anche nell’articolo: La relazione fra insegnante e allievo: la nuova mission educativa