ALLATTAMENTO E ASILO NIDO: ORGANIZZIAMOCI!
ALLATTAMENTO E ASILO NIDO: ORGANIZZIAMOCI!
Il latte della mamma è l’alimento ideale per il cucciolo d’uomo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di:
- allattare al seno in modo esclusivo e a richiesta del bambino per i primi sei mesi;
- iniziare dal sesto mese l’introduzione di alimenti complementari (il cosiddetto svezzamento);
- considerare che per il primo anno il latte materno resta l’alimento principale;
- continuare ad allattare finché madre e bambino lo desiderano (quindi anche per due o tre anni).
Le madri che allattano o hanno allattato sanno che l’allattamento esclusivo e a richiesta richiede alla donna di adattarsi completamente ai ritmi del bambino, e conciliare questo con il rientro al lavoro induce molte donne ad abbandonare l’allattamento al seno molto precocemente.
Si può gestire allattamento e rientro al lavoro?
Il latte materno può essere estratto, conservato e somministrato al bambino anche quando la mamma è lontana; questo richiede certamente un livello organizzativo un po’ più elevato di quanto accade per la preparazione del latte artificiale, ma con grandissimi vantaggi (anche economici).
Cosa occorre
La lista delle cose da acquistare è in realtà brevissima e l’investimento richiesto è davvero esiguo se si considera il costo del latte artificiale; occorrono infatti:
- un buon tiralatte che consenta un’agevole estrazione senza stressare il seno della mamma;
- bottigliette di vetro sterilizzate oppure gli appositi sacchetti (acquistabili in farmacia).
Come fare
Modalità, frequenza e tempi di estrazione variano a seconda dell’età del bambino e delle esigenze della mamma, è quindi preferibile valutarli insieme ad un operatore competente in materia di allattamento al seno.
Una volta estratto, il latte può essere conservato a temperatura ambiente (per un immediato consumo), in frigorifero oppure in congelatore: in questi ultimi due casi va poi scalato a bagnomaria e somministrato al bambino.
Per la somministrazione ci si può avvalere di diversi dispositivi: bicchierini, cucchiaini, tazzine con beccuccio, anche questi da valutare a seconda dell’età del bambino e delle necessità organizzative; l’utilizzo di tali dispositivi, anch’essi acquistabili in farmacia o in negozi specializzati per la prima infanzia, consente al bambino di non confondere la modalità di suzione al seno che risulta essere profondamente diversa di quella utilizzata con il biberon.
Al nido
A fronte di richieste crescenti da parte delle mamme che desiderano allattare al seno il proprio bambino anche dopo il ritorno al lavoro, gli asili nido hanno iniziato ad organizzarsi.
In realtà, tutto ciò di cui la struttura ha bisogno è un frigorifero e la possibilità di scaldare il latte a bagnomaria, pertanto nulla che l’asilo già non possegga.
La modalità di somministrazione risulta invece essere più lenta di quanto accada con un comune biberon, si potrebbe quindi optare per dispositivi tipo la Soft-Cup di Medela (al posto della tettarella di gomma ha un boccaglio a forma di cucchiaio).
Scegliere l’asilo giusto
Se desideriamo quindi scegliere un asilo che ci supporti nella nostra scelta di continuare ad allattare il nostro bambino anche dopo essere rientrate al lavoro, dobbiamo fornire agli operatori le informazioni di cui necessitano:
- il bambino va alimentato ai primissimi segnali di fame, quindi sarà necessario giocare d’anticipo e proporre il latte prima che arrivi il pianto;
- sterilizzare i dispositivi per la somministrazione;
- buttare il latte che avanza.
Operatori adeguatamene informati non faranno alcuna fatica ad alimentare il bambino con il latte della mamma invece che con il latte artificiale.
L’inserimento
Questa prima fase di approccio al nido è una preziosa occasione per adattarsi ai nuovi ritmi e organizzarsi nel modo più efficace possibile: anche l’operatore inizia a conoscere il bambino e a coordinarsi con lui.
Allattare al seno non è ovviamente la sola opzione e il grado di efficacia di una mamma non si misura dalla modalità di alimentazione scelta: biberon o cucchiaino, latte di mamma o formula, non sono certamente valori discriminanti.
Le mamme devono pertanto scegliere la soluzione che garantisce loro la massima serenità e qualora questa soluzione sia quella di dare al bambino il proprio latte quando sono al lavoro, è opportuno cercare una struttura in grado di accogliere questa richiesta.
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