Estate: tempo di vacanza con i bambini
L’Estate è il tempo giusto per partire in vacanza con il bambino. Magari già si è potuto viaggiare quando aveva pochi mesi, ora però, verso i 12 mesi o poco più, si tenta di rimanere per più giorni in una località e ci si prova ad allontanare da casa qualche kilometro in più. La vacanza è un momento di ripresa dalle fatiche del lungo inverno e anche il piccolo di casa ha bisogno di momenti spensierati e di puro relax; col caldo e le belle giornate, si ha voglia di far lunghe passeggiate e di stare all’aria aperta.
La giornalista e terapeuta familiare, Nessia Laniado, con i suoi numerosi libri per genitori e articoli su note riviste, non dimentica di illustrare anche alcuni pratici consigli da applicare in vacanza, che sia essa al mare oppure in montagna:
§ In montagna: scegliere la montagna come meta vacanziera, anche con un bimbo piccolo, non è assolutamente una condizione problematica; l’altezza, ovvero l’altitudine non è un ostacolo, purché ci sia una graduale salita, soprattutto oltre i 2000 metri. Repellenti e zanzariere, contro gli insetti, sono la prima cosa da inserire in valigia.
§ Al mare: la vacanza al mare, meta ambita e suggestiva, merita un’attenzione che riguarda le ore in spiaggia e i primi contatti con la sabbia e l’acqua. Il bambino approccia con questo ambiente nuovo e necessita innanzitutto di sentirsi libero, sempre ovviamente sotta stretta sorveglianza dei genitori.
a) Il pannolino meglio toglierlo, o almeno alternarlo, per far sì che la pelle non sia sempre inumidita.
b) Utilizzare una crema solare ad alta protezione.
c) La sabbia vissuta con il giusto riguardo ma non vietata, la manipolazione è terapeutica.
d) Il mare pienamente goduto dal bambino, iniziando anche attraverso una piscinetta riempita con l’acqua salina.
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LA RELAZIONE CON L’AMBIENTE: COME FAR ADATTARE UN BAMBINO IN VACANZA
Tra i sei e i 12-15 mesi, un bambino ha modo di iniziare a relazionarsi con l’ambiente familiare, conosce dove vive e cosa ha intorno a sé, le sue abitudini si consolidano e inizia anche ad emozionarsi. Una relazione graduale anche con gli estranei e gli altri bimbi, fuori dalla famiglia. Può venire facile pensare che sia più giusto, in questa fase e fascia di età, non cambiare ambiente, ritmi di vita quotidiani, che sia più opportuno non spostarsi, per non destabilizzare il piccolo nel pieno delle sue scoperte e relazioni familiari. Quindi, può capitare di vivere la vacanza come momento di insicurezza o stress. In realtà, è possibile ed estremamente utile come parte della crescita del bambino; un soggiorno fuori casa e città è attuabile, essere portato in vacanza senza problemi è realizzabile, prendendo alcuni semplici accorgimenti, due su tutti:
ü Portare con sé alcuni degli oggetti cari al bimbo, come una copertina un giochino a cui è legato, un peluche/orsacchiotto o semplicemente un oggetto che rimandi alla sua casa o cameretta.
ü Importante, inoltre, per trascorrere una vacanza tranquilla e serena per tutti i membri della famiglia, in mare o montagna, che sia di media durata, almeno due settimane circa, per far sì che il bimbo si adatti con gradualità e possa godere poi del nuovo luogo di soggiorno.
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SOGGIORNO AL MARE, IL VILLAGGIO CAMPING COME ALTERNATIVA ALLA CASA
Quando si progetta la vacanza al mare con un bambino piccolo, viene subito da pensare ad un appartamento o casa al mare, anche molto vicina alla spiaggia. Insomma, l’idea di ricreare l’ambientazione che si vive nella quotidianità, sia per praticità, sia per non dare uno scossone alla routine del bimbo, è molto diffusa. Per quanto tutto sia comprensibile, è pur vero che nell’ambito delle strutture ricettive, alberghi a parte, perché magari troppo costrittivi per orari e ambientazioni, esistono anche delle validissime alternative alla casa, che non creano particolari disagi a un bambino, anzi, gli permettono di vivere una esperienza, oltre che nuova e diversa, anche particolarmente stimolante: Il Villaggio Camping.
Naturalmente, in questa tipologia di struttura ricettiva possiamo trovare dalle piccole tende ai camper, ma anche e soprattutto delle deliziose casette chiamate, in gergo tecnico, Bungalow. Il termine “casette” è appropriato perché hanno tutta la forma e gli interni che richiamano un piccolo appartamento, con la sola differenza appunto degli spazi, ridotti ma comunque molto funzionali; in aggiunta al fatto che il contesto in cui si trovano è un campeggio, ovvero una struttura immersa nella vegetazione, molto spesso situata direttamente sul mare, e affine al bambino in termini di richiamo alla libertà. Una libertà intesa ovviamente anche per i genitori che col bimbo possono creare una vacanza diversa dalla solita routine “casa al mare e spiaggia”, vivendo un ambiente che fa ritrovare la pace, usufruendo poi di differenti alternative:
- al mattino presto, scegliere se andare in spiaggia o semplicemente passeggiare sotto i pini, tra la folta e varia vegetazione del camping;
- anche la bicicletta è un ottimo passatempo, pedalare tra le stradine del villaggio è rilassante;
- ritrovarsi, sempre nelle ore meno calde, in piscina, laddove il camping ne fosse fornito, per un bagnetto col bimbo;
- portare e far incontrare il bambino con gli altri che soggiornano nel villaggio;
- alla sera, non per forza star chiusi nel bungalow, se il tempo lo permette, portare a passeggio il bambino e magari partecipare alla visione di qualche spettacolo dell’animazione, adatto al bimbo e divertente.
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